Skype e Google anche sul cellulare
Guerra a gestori della telefonia mobile
I gestori della telefonia mobile sono avvisati: Internet ha deciso di puntare seriamente sui cellulari. Skype, il software che consente di parlare gratis con chiunque, in qualsiasi paese del mondo, ha già lanciato il suo cellulare. Le chiamate non costeranno nulla, ovviamente. A metà 2008 sarà la volta di Google, il motore di ricerca più usato nel mondo. Per i vari Vodafone, Tim e Wind si annunciano tempo duri.
Si chiama 3 Skypephone il nuovo cellulare che permetterà ai suoi possessori di ritrovare su un terminale mobile, il telefonino, la caratteristica più nota a chi già oggi usa il computer per telefonare: quella di chiamare gratis gli iscritti a Skype. Che non sono pochi: 246 milioni nel mondo, di cui 5 milioni solo in Italia. Il servizio è disponibile grazie all'accordo stretto tra Skype e H3G Italia. L'offerta ruota attorno al telefono, che va acquistato insieme a una sim del gestore telefonico 3. Si può scegliere se usare il cellulare come un normale telefono, pagando secondo i correnti piani tariffari di 3, oppure come Skypephone per raggiungere tutta la rete di utenti Skype, sia su cellulare che su computer. In realtà, le chiamate non sono illimitate: 10 ore al giorno e 600 messaggi.
Google invece secondo quanto scrive il Wall Street Journal sarebbe in procinto di rivelare una strategia che prevede l'ingresso nel mercato della telefonia mobile. Il piano del motore di ricerca è quello di rendere le applicazioni e i servizi accessibili sui telefonini cellulari così come sono presenti sul web: dalle mappe al social networking al video sharing. Google dovrebbe fare l'annuncio nelle prossimi due settimane, il lancio dei servizi è fissato entro il 2008.
venerdì 6 giugno 2008
telecomando
Telecomando,una questione di potere
Sempre più motivo di liti in famiglia
Cinquant’anni e non li dimostra. Anzi: il tempo lo ha reso sempre più funzionale e amato. Stiamo parlando del telecomando. Un oggetto spesso al centro dell’attenzione (e delle liti) nelle famiglie, come dimostra una ricerca europea promossa da Philips proprio in occasione del suo mezzo secolo di vita. L’uso esclusivo e la “proprietà” dei vari telecomandi sono all’origine di molte discussioni tra le mura domestiche, dicono i dati raccolti dall’indagine: il 22% degli europei dichiara infatti di litigare almeno 12 volte alla settimana con il partner a causa del “governo” di un telecomando.
Nel nostro Paese, nonostante l’esclusiva proprietà di questo dispositivo non sia al centro degli scontri familiari, sono le donne (34%) a lamentarsi più spesso di non esercitare potere rispetto agli uomini (18%) sul telecomando. E sono 59 su 100 gli italiani che ritengono il controllo di questo strumento una vera e propria forma di autorità. Ma i veri padroni del telecomando nelle case italiane sono i bambini, che – proprio come i loro padri – non si lasciano scappare il telecomando di mano.
Un dato, quello del Belpaese, che diverge dalla tendenza dell’Europa mediterranea, dove il telecomando è sotto il controllo delle donne: il 78% delle mamme spagnole e il 66% delle francesi sostengono di esserne le padrone.
Più equilibrato il rapporto nei Paesi del Nord: mentre il 53% degli uomini olandesi e il 42% di quelli tedeschi lo ritiene fondamentale come “vessillo” di autorevolezza, solo il 20% dei danesi e il 22% degli svedesi lo considerano importante nella “gerarchia” domestica.
Fra le curiosità che emergono dai dati Philips, anche il fatto che un terzo degli europei ha più di tre televisioni in casa, mentre il 65% ammette di possedere quattro o più telecomandi collegati ai dispositivi d’intrattenimento (un dato che in Italia scende al 57%). Fra le passioni comuni a tutto il Vecchio Continente, quella per lo zapping: solo inglesi (21%) e tedeschi (20%) dichiarano di non praticarlo quando guardano la tv o ascoltano lo stereo. Una mania tutta italiana invece è quella pulire il telecomando: lo fanno in 76 su 100.
"Esplorando l’atteggiamento degli europei verso il telecomando abbiamo rilevato alcuni interessanti trend culturali. Gli inglesi utilizzano i telecomandi con più frequenza mentre i francesi sono quelli che li usano come meno frequenza tra tutti gli europei. Gli spagnoli sono disposti a lottare per il potere sui dispositivi elettronici in casa, mentre i danesi sono molto più rilassati riguardo l’home entertainment. Ciò che unisce invece tutti gli europei è il desiderio che il telecomando diventi uno strumento intuitivo, facile da usare e che semplifichi il controllo dell’elettronica d’intrattenimento" dicono gli esperti di Philips, secondo cui la maggior parte degli intervistati – il 65% degli italiani - ha dichiarato che, potendo scegliere, adotterebbe un solo telecomando universale multimediale al posto di tutti quelli sparsi nelle loro case.
Sempre più motivo di liti in famiglia
Cinquant’anni e non li dimostra. Anzi: il tempo lo ha reso sempre più funzionale e amato. Stiamo parlando del telecomando. Un oggetto spesso al centro dell’attenzione (e delle liti) nelle famiglie, come dimostra una ricerca europea promossa da Philips proprio in occasione del suo mezzo secolo di vita. L’uso esclusivo e la “proprietà” dei vari telecomandi sono all’origine di molte discussioni tra le mura domestiche, dicono i dati raccolti dall’indagine: il 22% degli europei dichiara infatti di litigare almeno 12 volte alla settimana con il partner a causa del “governo” di un telecomando.
Nel nostro Paese, nonostante l’esclusiva proprietà di questo dispositivo non sia al centro degli scontri familiari, sono le donne (34%) a lamentarsi più spesso di non esercitare potere rispetto agli uomini (18%) sul telecomando. E sono 59 su 100 gli italiani che ritengono il controllo di questo strumento una vera e propria forma di autorità. Ma i veri padroni del telecomando nelle case italiane sono i bambini, che – proprio come i loro padri – non si lasciano scappare il telecomando di mano.
Un dato, quello del Belpaese, che diverge dalla tendenza dell’Europa mediterranea, dove il telecomando è sotto il controllo delle donne: il 78% delle mamme spagnole e il 66% delle francesi sostengono di esserne le padrone.
Più equilibrato il rapporto nei Paesi del Nord: mentre il 53% degli uomini olandesi e il 42% di quelli tedeschi lo ritiene fondamentale come “vessillo” di autorevolezza, solo il 20% dei danesi e il 22% degli svedesi lo considerano importante nella “gerarchia” domestica.
Fra le curiosità che emergono dai dati Philips, anche il fatto che un terzo degli europei ha più di tre televisioni in casa, mentre il 65% ammette di possedere quattro o più telecomandi collegati ai dispositivi d’intrattenimento (un dato che in Italia scende al 57%). Fra le passioni comuni a tutto il Vecchio Continente, quella per lo zapping: solo inglesi (21%) e tedeschi (20%) dichiarano di non praticarlo quando guardano la tv o ascoltano lo stereo. Una mania tutta italiana invece è quella pulire il telecomando: lo fanno in 76 su 100.
"Esplorando l’atteggiamento degli europei verso il telecomando abbiamo rilevato alcuni interessanti trend culturali. Gli inglesi utilizzano i telecomandi con più frequenza mentre i francesi sono quelli che li usano come meno frequenza tra tutti gli europei. Gli spagnoli sono disposti a lottare per il potere sui dispositivi elettronici in casa, mentre i danesi sono molto più rilassati riguardo l’home entertainment. Ciò che unisce invece tutti gli europei è il desiderio che il telecomando diventi uno strumento intuitivo, facile da usare e che semplifichi il controllo dell’elettronica d’intrattenimento" dicono gli esperti di Philips, secondo cui la maggior parte degli intervistati – il 65% degli italiani - ha dichiarato che, potendo scegliere, adotterebbe un solo telecomando universale multimediale al posto di tutti quelli sparsi nelle loro case.
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